Roma 18/11/2024 – Dr. Pasquale Macrina – Revisore Legale
Normativa Europea, Italiana ed il Periodo Transitorio
Negli ultimi anni, l’attenzione verso la sostenibilità nelle attività economiche e nelle pratiche aziendali è aumentata in modo significativo. Questo fenomeno ha spinto le istituzioni a introdurre obblighi di rendicontazione e verifica delle informazioni legate alla sostenibilità, per garantire che le imprese operino in modo trasparente e responsabile. In questo contesto, la figura del Revisore Legale della sostenibilità è emersa come un elemento chiave, in grado di assicurare che le aziende rispettino le normative ambientali, sociali e di governance (ESG). Questo articolo esplorerà in dettaglio la normativa italiana ed europea che regolamenta la figura del Revisore Legale della sostenibilità, analizzando sia il periodo transitorio che la normativa a regime, e concluderà con un glossario delle principali definizioni legate alla sostenibilità.
1. Il Contesto Normativo Europeo
La normativa europea sulla sostenibilità si è sviluppata con l’obiettivo di armonizzare le pratiche di rendicontazione non finanziaria in tutti gli Stati membri, introducendo standard che garantiscano una maggiore trasparenza nelle informazioni relative a tematiche ambientali, sociali e di governance. Le principali leggi europee che disciplinano la figura del Revisore Legale della sostenibilità includono:
- Direttiva 2014/95/UE (Direttiva NFRD – Non-Financial Reporting Directive): Questa direttiva è stata la base della regolamentazione europea sulla rendicontazione non finanziaria, obbligando le grandi imprese di interesse pubblico (PIEs) a fornire informazioni riguardanti gli aspetti ESG. La direttiva stabilisce i criteri minimi per la pubblicazione di informazioni relative alla sostenibilità, ma non impone ancora una verifica indipendente.
- Regolamento 2019/2088/UE (SFDR – Sustainable Finance Disclosure Regulation): Questo regolamento riguarda la trasparenza delle informazioni relative agli investimenti finanziari e ai rischi ESG. Impone che i gestori di fondi e le imprese di investimento divulghino informazioni più dettagliate riguardo ai rischi sostenibili, contribuendo alla creazione di un mercato finanziario più trasparente e responsabile.
- Regolamento 2020/852/UE (GT – Green Taxonomy): Questo regolamento introduce un sistema di classificazione delle attività economiche sostenibili, con l’intento di indirizzare gli investimenti verso progetti che contribuiscano in modo concreto alla sostenibilità ambientale. L’adozione della Tassonomia verde è essenziale per promuovere una finanza più sostenibile in Europa.
- Direttiva 2021/2101/UE (CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive): La CSRD è una revisione e ampliamento della NFRD, che estende l’ambito delle aziende obbligate a rendicontare le informazioni di sostenibilità. Con questa direttiva, le imprese devono non solo riportare informazioni più dettagliate e precise, ma anche garantirne la qualità e la veridicità attraverso una verifica indipendente.
- Direttiva 2022/2464/UE (CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive): La CSRD è una revisione e ampliamento della NFRD, modifica e amplia la precedente direttiva sulla rendicontazione non finanziaria (Direttiva 2014/95/UE, NFRD). La CSRD stabilisce nuovi requisiti di trasparenza e obblighi di rendicontazione per le aziende in merito alla sostenibilità e agli impatti sociali, ambientali e di governance delle loro attività.
2. La Normativa Domestica
Il 10 settembre 2024, la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il D.Lgs. 125/2024, che recepisce la Direttiva (UE) 2022/2464, la CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive, introducendo nuove regole in Italia per la figura del Revisore Legale della sostenibilità. Questo decreto stabilisce le modalità di abilitazione, aggiornamento e formazione dei Revisori Legali, così come i loro obblighi nell’attestazione della conformità della rendicontazione di sostenibilità delle imprese, assicurando che le informazioni comunicate siano conformi alle normative europee in materia di sostenibilità.
3. Il Periodo Transitorio e la Normativa a Regime
La transizione verso una piena rendicontazione delle informazioni di sostenibilità sta richiedendo alle aziende e ai Revisori un periodo di adattamento per allinearsi agli obblighi normativi, che comportano diverse sfide, tra cui l’adeguamento degli standard di rendicontazione, la formazione del personale e l’adozione di strumenti di revisione specifici. Il D.Lgs. 125/2024 introduce un periodo transitorio che si estende fino al 1° gennaio 2026. Durante questo periodo, i Revisori Legali già iscritti al registro del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) sono esentati dall’obbligo di possedere esperienza specifica in materia di rendicontazione di sostenibilità. Questa finestra temporale permette ai Revisori Legali di adattarsi progressivamente alle nuove normative senza essere obbligati a soddisfare i requisiti specifici richiesti dalla Direttiva (UE) 2022/2464 e dalle relative modifiche al D.Lgs. 39/2010
- Periodo Transitorio: Con l’introduzione della CSRD e dei regolamenti correlati, si è definito un periodo transitorio che si estenderà dal 2024 al 2026. Durante questa fase, le imprese dovranno adattarsi gradualmente agli obblighi di rendicontazione ampliati e attuare i processi necessari per raccogliere e comunicare i dati ESG in modo coerente e verificabile. Le prime a essere coinvolte saranno le imprese di maggiori dimensioni e quelle quotate in borsa, mentre altre categorie, come le piccole e medie imprese (PMI), dovranno adeguarsi in una seconda fase.
- Normativa a Regime: A regime, la CSRD richiederà alle imprese di fornire informazioni dettagliate sulla loro performance ESG, non solo in ambito ambientale, ma anche rispetto agli aspetti sociali e di governance. Le informazioni devono essere verificate da un Revisore Legale, il quale avrà il compito di esprimere un giudizio sulla conformità delle informazioni presentate. Il ruolo del Revisore sarà essenziale per garantire che i dati siano veritieri, accurati e in linea con le normative applicabili, aumentando la trasparenza e la credibilità delle informazioni di sostenibilità.
4. Principali Modifiche al D.Lgs. 39/2010
- Revisore della Sostenibilità: Abilitazione, Tirocinio e Esame di Idoneità
- Per esercitare l’attività di attestazione della conformità della rendicontazione di sostenibilità, il Revisore Legale deve completare un tirocinio triennale, che prevede almeno otto mesi dedicati all’acquisizione di conoscenze pratiche e teoriche in materia di sostenibilità.
- Inoltre, è previsto un esame di idoneità che verificherà le competenze del Revisore in materia di obblighi legali sulla rendicontazione di sostenibilità, analisi della sostenibilità e le procedure di attestazione della conformità.
- Aggiornamento Annuale
- I Revisori abilitati devono acquisire almeno 25 crediti formativi ogni anno, di cui almeno 10 crediti devono riguardare la revisione legale dei conti, mentre i restanti 10 crediti devono essere dedicati alla sostenibilità.
- L’attività di formazione, che può essere svolta anche attraverso corsi erogati dagli Albi professionali di appartenenza o da società di revisione legale, deve essere conforme al programma annuale definito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).
- Semplificazioni per gli Iscritti al Registro Entro il 1° Gennaio 2026
- I Revisori Legali già iscritti al registro del MEF entro il 1° gennaio 2026 possono rilasciare attestazioni di conformità senza dover completare il tirocinio o l’esame di idoneità, purché abbiano acquisito almeno 5 crediti formativi annuali in materia di sostenibilità.
- In questi casi, i Revisori dovranno presentare una domanda di iscrizione secondo modalità che saranno definite dal MEF, in concerto con il Ministero della Giustizia, sentita la Consob.
- Revisore Unico o Revisore e Attestatore Ad Hoc
- Il Revisore della sostenibilità può coincidere con il Revisore Legale del bilancio d’esercizio, se quest’ultimo ha rispettato tutte le condizioni di abilitazione e formazione previste dalla normativa. In tal caso, l’incarico di attestazione della sostenibilità deve essere esplicitamente previsto nella relazione di attestazione.
5. Il Ruolo del Revisore Legale della Sostenibilità
Il Revisore Legale della sostenibilità svolge un ruolo cruciale nell’assicurare che le informazioni di sostenibilità riportate dalle imprese siano conformi agli standard normativi e riflettano la realtà delle loro pratiche aziendali. Sebbene la revisione delle informazioni non finanziarie sia storicamente meno strutturata rispetto alla revisione contabile tradizionale, le recenti evoluzioni normative hanno ampliato le responsabilità dei professionisti. Il Revisore Legale della sostenibilità ha il compito di:
- Verificare che le informazioni di sostenibilità siano state preparate secondo gli standard internazionali, siano accurate e rispondano alle normative applicabili.
- Attestare la conformità delle dichiarazioni aziendali di sostenibilità con le normative nazionali ed europee, come la CSRD, la NFRD e la Tassonomia verde.
- Garantire che le informazioni siano affidabili e trasparenti per gli stakeholder, tra cui investitori, consumatori, autorità pubbliche e il pubblico in generale.
6. La Relazione di Attestazione e la Pubblicità
La relazione di attestazione è un documento redatto dal Revisore Legale della sostenibilità in cui si esprime un giudizio indipendente sulla conformità delle informazioni di sostenibilità presentate dall’impresa. Tale relazione deve essere allegata al bilancio d’esercizio e presentata in modo chiaro e trasparente. La pubblicità delle informazioni di sostenibilità è essenziale per garantire che i dati siano facilmente accessibili agli stakeholder e per contribuire alla trasparenza del mercato. Le aziende sono tenute a pubblicare i propri report di sostenibilità su piattaforme ufficiali o sui loro siti web, rendendo disponibili a tutti gli interessati i dati verificati.
7. Conclusioni
La figura del Revisore della sostenibilità sta acquisendo un’importanza crescente a livello globale, in un contesto in cui la trasparenza sulle pratiche ambientali, sociali e di governance (ESG) è diventata una priorità per le istituzioni e gli investitori. La normativa introdotta dal D.Lgs. 125/2024 risponde a questa esigenza, imponendo obblighi di rendicontazione e verifica sempre più stringenti per le imprese. Durante il periodo transitorio che andrà fino al 1° gennaio 2026, i Revisori Legali avranno il tempo necessario per adattarsi alle nuove disposizioni, garantendo, al termine del periodo, che le informazioni di sostenibilità siano sempre più accurate e conformi alle normative europee. Concludendo, il Revisore Legale della sostenibilità diventa una figura fondamentale per la credibilità e la trasparenza delle pratiche aziendali sostenibili, supportando la transizione verso un’economia più responsabile e consapevole.
8. Glossario della Sostenibilità: Principali Definizioni
- Rendicontare la Sostenibilità: Il processo attraverso il quale un’impresa comunica in modo trasparente le sue performance riguardo agli aspetti ESG. La rendicontazione può assumere diverse forme, tra cui report annuali, dichiarazioni pubbliche e pubblicazioni online.
- Revisore della Sostenibilità: Un professionista incaricato di esprimere un giudizio sulla conformità delle informazioni di sostenibilità riportate da un’impresa, verificando che siano accurate, complete e in linea con le normative applicabili.
- Pubblicità: Il processo di divulgazione e accessibilità delle informazioni di sostenibilità, che deve essere effettuato in modo trasparente e facilmente reperibile per gli stakeholder.
- Attestazione di Conformità: È il giudizio espresso dal Revisore Legale della sostenibilità sulla conformità delle informazioni di sostenibilità rispetto agli standard normativi applicabili. L’attestazione fornisce garanzie agli stakeholder sulla veridicità e sull’affidabilità delle informazioni.
- Relazione di Attestazione: Documento formale redatto dal Revisore Legale della sostenibilità che contiene il giudizio sull’affidabilità e sulla conformità delle informazioni di sostenibilità riportate dall’impresa.